Gran disco per il combo bolognese. Questo è il loro lavoro più maturo, e come Forty Winks suona solo Forty Winks. Ne è passato del tempo dal loro primo lavoro e le corse sui palchi di mezza Europa e un paio di altri continenti si cominciano a sentire. Dal vivo sono una macchina da guerra e dalle mie parti questo disco ha avuto un notevole successo. Uscito per Winona quando era ancora sinonimo di qualità e stile. Il loro video girava pure sulla tivvù commerciale... poi il silenzio. Da poco è uscito il loro nuovo lavoro, che ancora non ho ascoltato.
Robba nuova da ste parti. Devo ammettere che in una vita in cui l'hardcore è stata quasi sempre la mia prima scelta (basti vedere i post di questo blog), mi sono ritrovato stranamente sempre più attivo e partecipe all'odata punkrock nazionale. Poi qualcosa è cambiato, sarà l'età sarà la noia ma del ramonestyle mi sono particolarmente stufato. Non che rinneghi quello che ho ascoltato e seguito per anni, ma la scena è talmente satura e modaiola che non ce la faccio più.... I soliti capisaldi, piantati nella noia, e le nuove band che scimmiottano (I WANNA BE MONKEY?) il scimmiottato. Intendiamoci, non tutto è da buttare, ma la gran parte, e non parlo solo del nostro stivale. Questa staticità non la vedo nell'ambito hardcore, scopro sempre nuove leve che sperimentano e non hanno paura di distinguersi dalla scena. Esattamente, SPERIMENTANO, questo è il caso dei Mega. Non voglio assolutamente fare una biografia della band per giusificare il loro successo nel mio piccolo stereo. Non sapevo nemmeno chi fossero quando ho scaricato questo disco, grazie ad una copertina splendida, e sorpresa... pop punk!! Ma curato in ogni particolare, arrangiamenti splendidi cori a go go e otto pezzi che ti si stampano nella mente. La melodia fa da padrona e a me ricordano i Popsters miscelati ai Descendents, anche se SubwayToHell pare rubata all'ultimo dei Retarded. Unica pecca di questo debutto è la registrazione un pò scarsetta....ma ragazzi, nuove leve del poppunk, ascoltate ed imparate per favore.
E così chiudiamo la saga Erode. Demotape datata 1999 della band di Cesare postErode. I suoni, le tematiche e la spinta sono quelle, è la continuazione del lavoro fatto con il combo comasco. Alla batteria troviamo un ex Sottopressione mentre tutti ricordiamo Cesare tra le file dei Crash Box. Ottimo lavoro che sfortunatamente non ha mai trovato un prosieguo degno di nota.
Secondo lavoro per i comaschi Erode. A mio parere il lavoro meglio riuscito, con la magnifica "frana la curva" e "Propatria", inno indiscusso della squadra del Busto Arsizio. Questi pezzi sono presenti anche in "Tempo che non ritorna" lp uscito poco dopo, nel sette pollici però troviamo anche il pezzo che da il titolo al disco ed Europa, dedicata all'unione proletaria rivoluzionaria. Saranno discutibili testi e idee ma le carte in regola ci sono per un disco indimenticabile. Interessante il fatto che oggi sia venduto a circa 50euri.... terrò comunque stretta la mia copia.
Gran disco per il combo bolognese.
